DI
EDOARDO GIBBON
TRADUZIONE DALL'INGLESE
VOLUME OTTAVO
MILANO
PER NICOLÒ BETTONI
M.DCCC.XXII
STORIA
DELLA DECADENZA E ROVINA
DELL'IMPERO ROMANO
Stato del Mondo Barbaro. Stabilimento dei Lombardisul Danubio. Tribù e scorrerie degli Schiavoni. Origine,impero ed ambascerie dei Turchi. Fuga degliAvari. Cosroe I ossia Nushirvan re di Persia. Suoregno fortunato, e guerra coi Romani. La guerraColchica o Lazica. Gli Etiopi.
A. D. 527-565
La nostra maniera di valutare il merito degl'individuiè relativa alle comuni facoltà dell'uman genere.Gli ambiziosi sforzi del genio o della virtù, sì nellavita operativa che nella speculativa, vengono misuratinon tanto secondo la real loro grandezza, quanto secondol'altezza a cui giungono, sopra il livello delloro secolo e della lor patria: e quella stessa staturache fra un popolo di giganti non verrebbe avvertita,fra una schiatta di Pigmei apparirà riguardevole. Leonida,[6]ed i suoi trecento compagni sacrificarono la vitaalle Termopili; ma l'educazione del fanciullo, dell'adolescentee dell'uomo avea preparato, e quasi assicuratoquesto memorabil sacrifizio; ed ogni Spartanodovette approvare, piuttosto che ammirare un atto didovere, di cui egli stesso, ed ottomila de' suoi concittadinisarebbero stati egualmente capaci[1]. Il GranPompeo potè inscrivere sopra i suoi trofei, che vintoegli avea in battaglia due milioni di nemici, e sottomessomille cinquecento città dalla Palude Meotidesino al Mar Rosso[2]. Ma la fortuna di Roma volavadinanzi alle sue aquile; le nazioni erano domatedal loro proprio terrore, e le invincibili legioni cheegli comandava erano state formate dalla consuetudinedella conquista e dalla disciplina dei secoli. Riguardatoda questo canto il carattere di Belisario può meritamenteesser posto al di sopra degli Eroi delle anticheRepubbliche. Nascevano le sue imperfezioni dalcontagio dei tempi; proprie di lui e libero dono dellanatura e della riflessione erano le sue virtù. Egli s'inalzòsenza maestro o rivale; e così disuguali erano le armicommesse alla sua destra, che l'orgoglio e la presunzione[7]de' suoi avversari formavano il suo solo vantaggio.Condotti da un tal Capo, i sudditi di Giustinianospesso meritarono di esser chiamati Romani:non pertanto i superbi Goti, che affettavano di arrossirenel dover contendere il Regno d'Italia, con unanazione di tragedianti, di pantomimi e di pirati, li denominavanoGreci, quasi termine di disprezzo conche significar credevano un animo imbelle[3]. Il climadell'Asia, a dir vero, è meno di quello d'Europaconfacente alla militare virtù: quelle popolose contradeerano snervate dal lusso, dal dispotismo e dalla superstizione;ed i monaci costavano davvantaggio ed eranopiù numerosi che i soldati dell'Oriente. Le forze regolaridell'I