L'ASSEDIO
DI
FIRENZE
DI
F. D. GUERRAZZI
SOLA EDIZIONE ILLUSTRATA
APPROVATA DALLO SCRITTORE
MILANO
LIBRERIA EDITRICE DANTE ALIGHIERI
Via Giardino, Num. 33
—
1869
Proprietà Letteraria.
Io promisi un giorno dedicarvi questa opera mia. Daquel giorno in poi voglie, costumi voi avete mutato ed affetti.Io mi mantengo tenacemente lo stesso. E mentre inquesto modo soddisfo all'ultima promessa che vi ho fatto,io spero, e non invano, che la vostra coscienza sia perdomandarvi: E tu come adempisti i tuoi giuramenti? — Addio. —
L'Autore.
[ix]
....... Fermamente credo
Che gli estinti dei vivi
Sién più felici; e molto più i non nati.
Che non videro i mali
Che stanno sotto il sole.
Cleop., trag. del card. Delfino.
Sei sola anima mia: nonmentire a te stessa; — levala voce e prorompiin un lamento. La pazienza!Oh! la pazienzaè cosa dura e convienemeglio alla groppa delsomiero che all'anima,dell'uomo: converti dunquein flagello questacatena spirituale e percuotilain volto ai tuoioppressori. I potenti dellaterra hanno flagelli diferro, ne hanno ancora di[x]scorpioni[1]: tu adopra il tuo di pazienza offesa. — Ardisci! ADavid valse la fionda, nè i tuoi nemici sono giganti, o il sonodi stoltezza soltanto. — Tu già non ti duoli per impeto d'irao per debolezza codarda, ma perchè una condanna di sventurapiù e più sempre si aggrava sul capo della stirpe destinataa morire. Quando lo stoico alza la faccia dicendo: Nonpiansi mai, — mentisce a sè stesso. Perchè non isgorgòla lacrima dal cavo de' suoi occhi, affermerà il superbonon avere mai pianto? Forse sotto la superficie gelatadi un fiume scorrono le acque meno rapide al mare? Tuttopiange quaggiù, e la natura stessa versa un pianto quotidianosulle miserie della creazione con le rugiade deicieli. Lamenta, lamenta, anima mia. — Le muse i genii,le fate e Apollo cessarono; ogni altra lieta immaginazionecessò; il dolore che prima di essi inspirava i cantidegli uomini, il dolore che sopravvive ai sepolcri, il doloreche apre e serr